Corso Economia Aziendale - Modelli analitici

Il conto economico è un documento contabile che permette di vedere gli input e gli output utilizzati dall'azienda in un determinato periodo. I due gruppi principiali del conto economico sono : costi e ricavi. 

Lo stato patrimoniale è caratterizzato da due componenti: l'attivo e il passivo. 

L'attivo rappresenta gli investimenti fatti dall'azienda con le risorse finanziarie trovate. 

Il passivo rappresenta i finanziamenti ricevuti dall'azienda da persone esterne. 

I costi che non variano con i volumi prodotti. Esempi: ammortamenti, affitti, costo del personale,...

I costi che variano con il variare dei volumi prodotti. Esempi: consumi di materie prime,...

Gli indici di redditività misurano la capacità dell'azienda di produrre reddito, e quindi di remunerare adeguatamente tutte le condizioni di produzioni. 

Gli indici importanti sono: 

1. ROA (Return On Assets) --> redditività della gestione operativa.
2. ROS (Return On Sales) --> grado di convenienza economica delle vendite effettuate.
3. ROE (Return On Equity) --> incremento potenziale del capitale netto nel periodo prima di distruibire utili. 

Analisi focalizzata sulla redditività dell'azienda basata sull'analisi del conto economico, dello stato patrimoniale e dei principali indici di bilancio per misurare la redditivita: 

1. Evoluzione degli indici di bilancio; 
2. Struttura del conto economico e costi; 
3. Struttura dell'attivo e del passivo;

Per valutare le performance competitive si devono analizzare quattro punti: 

1. l'evoluzione dei ricavi - analisi dei ricavi e delle vendite; 
2. la quota di mercato - valore del fatturato e volumi di prezzi prodotti;
3. livello di soddisfazione della clientela - dati statistici e sondaggi; 
4. premi e riconoscimenti

L'arco temporale d'analisi è di 3-5 anni.

1. Economie di scala (EoS)
2. Tecnologie proprietarie 
3. Investimenti in CAPEX (spese capitali - strutture produttive, di ricerca e distributive) 
4. Brand, presenza di prodotti differenziati
5. Accesso alla distribuzione - scelte di distribuzione del prodotto
6. Svantaggio di costo per i "second entrant" - Chi prima arriva, meglio alloggia
7. Costi di passaggio ("Switching costs") per i clienti - Lock-In: strategia di non sostituzione del prodotto 
8. Barriere legali/governative - Brevetti e copyright 

1. Crescita della domanda; 
2. Differenze tra i prodotti; 
3. Grado di concentrazione; 
4. Incrementi di capacità produttiva; 
5. Incidenza dei costi fissi; 
6. Barriere all'uscita; 

1. Grado di concentrazione - dimensione e volumi d'acquisto; 
2. Volumi d'acquisto; 
3. Costi di passaggio; 
4. Minaccia di integrazione a monte; 
5. Criticità tecnica o economica del bene acquistato; 
6. Esistenza di prodotti sostituti; 
7. Grado di differenzazione del prodotto; 

1. Dimensione del fornitore
2. Grado di concentrazione
3. Esistenza di prodotti sostituti
4. Costi di passaggio
5. Criticità tecnica o economica del bene fornito
6. Minacaccia di integrazione a valle

L'ambito competitivo è definito dalle scelte aziendali sulle seguenti dimensioni: 

1. mercati geografici presidiati 
2. Gamma di prodotti offerti 
3. Clienti serviti 
4. Diversificazione
5. Integrazione verticale a monte o a valle 

L'ambito competitivo può essere ampio oppure ristretto;

1. Impresa con strategia di differenzazione

• Prezzo più alto del settore - price leadership 
• Presenza di un premium price 
• Costi medi leggermente più alti del settore causati dai costi di differenzazione 

1. Impresa con strategia di costo 

• Costi medi più bassi del settore - cost leadership 
• Prezzo medio uguale a quello del settore

ENTRAMBE LE DUE STRATEGIE NON POSSONO ESSERE PERSEGUITE CONTEMPORANEMANTE!

Attività di supporto :

1. Attività infrastrutturali
2. Gestione risorse umane 
3. Sviluppo della tecnologia 
4. Approvigionamenti

Attività Primarie: 

1. Logistica IN 
2. Attività operative 
3. Logistica OUT 
4. Marketing & Vendite 
5. Servizi 

I driver di costo spiegano perché una determinata attività della catena del valore può essere condotta a costi inferiori da un'impresa. 

1. Fattore scala - EoS 
2. Effetto apprendimento 
3. Modello di utilizzo della capacità produttiva 
4. Collegamenti interni alla catena del valore e con le catene del valore di clienti e/o fornitori
5. Interrelazioni con la catena del valore di altre ASA 
6. Integrazione verticale 
7. Localizzazione 
8. Fattore tempo 
9. Fattori istituzionali
10. Scelte discrezionali di politica aziendale, quali: livello di tecnologia adottato, risorse umane, livello di servizio, qualità input, etc. 

I driver di differenziazione spiegano perché una determinata attività della catena del valore può essere condotta in modo unico da un'impresa. 

1. Fattore scala 
2. Effetto apprendimento 
3. Collegamenti interni alla catena del valore e con le catene del valore di clienti e/o fornitori 
4. Interrelazioni con la catena del valore di altre ASA 
5. Integrazione verticale
6. Localizzazione 
7. Fattore tempo 
8. Fattori istituzionali 
9. Scelte discrezionali di politica aziendale, quali: livello di tecnologia adottato, risorse umane, livello di servizio, qualità input, etc. 

Un raggruppamento strategico è un insieme di imprese che all'interno di un settore seguono la stessa strategia o una strategia simile sotto diverse dimensioni. 

Le imprese di ogni raggruppamento strategico tendono a: 

• Trovarsi in posizione omogenea rispetto alle cinque forze; 
• Reagire in modo simile alle manovre dei concorrenti; 
• Avere quaote di mercato paragonabili;